Per affrontare la lettura di questo post, che ritengo molto importante per una vostra adeguata conoscenza della materia, è doveroso anzi tutto fare delle premesse. Intanto, è sotto gli occhi di tutti come da diversi anni si sia sviluppata una forma neanche tanto strisciante, anzi, platealmente pilotata da chi si è venuto a trovare al governo, di odio e intolleranza al solo scopo di indirizzare il malcontento degli italiani contro persone che seguono altre idee e religioni. Tutto questo senza minimamente seguire i dettati costituzionali che impongono e garantiscono la libertà di culto religioso e il rispetto delle persone. Siccome è molto più facile dirigere le masse quando le stesse non sono fornite di adeguata cultura in merito, viene normale accorgersi del fatto che continuamente si gettino addosso a queste persone colpe che, o sono esistite centinaia di anni fa, o non esistono proprio ma sono frutto di equivoci dovuti ad interpretazioni colpevolmente sbagliate . Nel post odierno dobbiamo avvicinarci, e cercare di spiegare, alla radice dell’accusa che accompagna il problema delle spose bambine nell’Islam – o comunque nei paesi africani. Intanto, partiamo da alcuni punti fondamentali; dando per scontato che solo una piccola percentuale dei lettori sappia di cosa stiamo trattando va intanto detto cosa sia “Islam”. La parola tradotta vuol dire “sottomissione al Dio unico” e quindi indica la religione musulmana, monoteistica, che rende fede soltanto al Dio creatore, non ad altri, che a Lui siano stati associati, come nel cristianesimo. La religione musulmana è la diretta derivazione degli insegnamenti ricevuti da tutti i Profeti, da Adamo ad Abramo fino a Gesù, e a Muhammad e viene considerata le ultime regole e parole dettate da Dio stesso all’umanità tramite il Corano, che è il seguito – se così, in modo molto semplicistico, possiamo definirlo – della Torah e dell’Antico e Nuovo Testamento oltre a tutte le altre scritture, come i Salmi ed è giunto da Dio per correggere tutte le modifiche, le variazioni che alle Sue parole, nei secoli, erano state apportate. La religione musulmana è basata su alcune regole imprescindibili, come la professione di fede a Dio, le cinque preghiere quotidiane, l’elemosina ai bisognosi, il digiuno del Ramadan e il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita, se possibile. Sono inoltre previste molte altre regole che definiscono il modo di comportarsi, come d’altronde già nella Torah e poi nella Bibbia: che poi i fedeli di queste altre religioni durante i secoli abbiano fatto tali e tante modifiche da seguire solo in piccola parte quelle che vedono come tradizioni, non tocca i fedeli islamici che di solito – ovviamente essendo tutti solo esseri umani chiunque è fallace e passibile di peccare – sono estremamente rigorosi nel seguire gli insegnamenti del Profeta Muhammad riguardo al volere di Dio stesso. Date queste semplici informazioni iniziali a chi fosse totalmente digiuno, veniamo al problema che volevamo affrontare. Distorcendo quanto scritto nel Corano, o prendendo soltanto alcuni versetti fuori dai loro contesti, si è assistito negli anni ad una colpevolizzazione generalizzata : non faccio rientrare nel novero del post gli atti di guerra e di terrorismo messi in atto da sedicenti fratelli musulmani perchè è chiaramente scritto più volte nel Corano che Dio considera un peccato gravissimo uccidere e uccidersi, il che chiaramente dimostra come i cosiddetti kamikaze islamici siano persone che credono di guadagnare la gloria e il paradiso mentre andranno direttamente all’inferno, avendo ciecamente seguito degli Imam corrotti che li hanno usati per i loro scopi politici. L’Islam, nella sua generalità, si distacca e disconosce chiunque agisca in questo modo. Come nella Bibbia, d’altronde, anche nel Corano è riportato che è lecito uccidere solo in guerra o per difendersi, per nessun altro motivo. E questa è forse la facciata più apportatrice di astio che ci sia, ma ce n’è una che da sempre ha smosso le coscienze: la questione della minore età di una delle mogli del Profeta, che se da una parte ha fornito una giustificazione alla tradizione tribale in certi luoghi del continente africano di sposare ragazze di età molto bassa, dall’altra sembra essere diventata uno dei luoghi comuni perennemente ripetuti da articolisti e male informati. E vado a spiegarvi meglio: io non sono certamente un “sapiente” della religione islamica, per potersi definire così – e successivamente essere dichiarati degli Imam, cioè le persone che guidano la preghiera collettiva, e che possono dare spiegazioni sulla religione – bisogna essere degli studiosi ed applicarsi per molti anni seguendo scuole e insegnanti islamici. Solo allora diventano chiare molte cose che a prima vista appaiono sbagliate o contraddittorie. Sulla questione dell’età di Aishah infatti esiste tutto uno studio che dimostra come sia assolutamente assurdo credere che potesse essere stata sposata dal Profeta a sei anni, ma queste cose non vengono mai esplicitate alla stampa, nessun giornalista va a scavare negli studi islamici per aprire gli occhi e smettere di formulare accuse di pedofilia. Siccome ritengo sia ora di chiarire questa storia, mi sono messo in contatto con chi ha svolto studi in merito e posso oggi offrirvi in lettura questo suo breve saggio e, se avrete la pazienza di seguirlo fino in fondo, capirete la portata vergognosa di questo secolare equivoco portato avanti da chi aveva tutto vantaggio da trarne.
LE DIVERSE FONTI STORICHE RIGUARDO ALL’ETA’ DI AISHAH (trad.di AMIR FALLAHA)
Il Profeta ﷺ sposò Aishah nel 2° anno dopo l’Egira(1), cioè dopo che si stabilì a Medina. Tuttavia egli si fidanzò con lei quando era a Makkah, cioè prima dell’Egira. Aishah fu la terza moglie del Profeta ﷺ, ella infatti venne dopo Saudah Bint Zam’ah, che il Profeta ﷺ sposò tre anni prima dell’Egira. Alcune fonti riportano che il matrimonio con Aishah avvenne dopo la Battaglia di Badr(2), altre invece affermano che avvenne prima. Tuttavia è stato anche riportato che passarono dei mesi dopo l’Egira prima che il matrimonio avvenisse, alcune fonti affermano infatti che passarono dagli 8 ai 10 mesi dopo l’Egira(3), altre invece riportano l’evento nel mese di Shawwal del 2° anno dopo l’Egira. Di seguito riportiamo alcune prove riguardo all’età di Aishah.
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È doveroso fare una premessa: gli arabi di quel tempo non avevano nessun calendario fisso. Per orientarsi negli anni, usavano riferimenti ad eventi importanti successi. Per esempio, si riporta che il Profeta ﷺ nacque nell’Anno dell’elefante, ovvero l’anno in cui un esercito himyarita, condotto dal viceré himyarita Abraha e in cui figurava almeno un terrorizzante elefante, si sarebbe presentato sotto la Mecca per conquistarla ed impadronirsi delle sue ricchezze. Inoltre, gli arabi non erano dotati di un registro anagrafico o di qualsiasi altra forma di trascrizione delle date, delle informazioni e delle discendenze delle varie tribù.
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Si vuole affermare che Aishah avesse 6 anni quando si fidanzò con il Profeta ﷺ e 9 quando avvenne il loro matrimonio. Tuttavia Aishah, prima di fidanzarsi con il Profeta ﷺ, era già stata fidanzata con Jubair Ibn Mut’im(4). Quindi non è concepibile che avesse meno di 6 anni nel suo fidanzamento precedente.
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In una fonte(5) si riporta che dopo che morì di Khadijah, venne Khaulah Bint Hakim, una delle prime musulmane, dal Profeta ﷺ per proporgli di sposarsi di nuovo. Khaulah infatti aveva notato come la morte di Khadijah avesse avuto un grande impatto sullo stato d’animo Profeta ﷺ, che ogni giorno si impegnava duramente nella diffusione del messaggio dell’Islam. Khadijah era perciò la dimora dove il Profeta ﷺ trovava la serenità, la tranquillità e il riposo. Il Profeta ﷺ accettò la proposta di Khaulah e quest’ultima gli chiese se volesse sposarsi con una vergine o una vedova, così il Profeta ﷺ le chiese di rivelargli il nome di entrambe le donne e Khaulah lo informò che la vedova era Saudah Bint Zam’ah, mentre la vergine era Aishah Bint Abu Bakr. Allora il Profeta ﷺ chiese a Khaulah di procedere con il fidanzamento di entrambe. Sapendo che Khadijah morì 3 anni prima dell’Egira, nell’Anno della tristezza, e sapendo che il matrimonio con Aishah avvenne circa 5 anni dopo, questo implica che Aishah avrebbe dovuto avere 11 anni (6+5), non 9.
1: L’Egira fu l’evento di migrazione dei musulmani dalla Mecca e Medina a causa delle persecuzioni che subivano a Mecca. Il calendario islamico inizia la sua datazione prendendo quest’evento come riferimento.
2: Ibn Asakir, La Storia di Damasco (دمشق تاريخ), Volume 1, Pagina 165 3: Ibn Sa’d, Le Classi più importanti (الكبرى الطبقات), Volume 8, Pagina 58 4: Ibn Sa’d, Le Classi più importanti (الكبرى الطبقات), Volume 8, Pagina 58 5: Musnad Al-Imam Ahmad, 25769
Inoltre Khaulah era una donna lungimirante e non propose il matrimonio al Profeta ﷺ se non per cercare di colmare quel vuoto lasciato da Khadijah. Non è concepibile quindi che Khaulah proponesse al Profeta ﷺ di sposarsi con una bambina ancora immersa nel mondo del gioco e dell’infanzia, che sarebbe stata solo un peso in più. Il Profeta ﷺ viveva sotto pressione costante e la donna di cui aveva bisogno doveva essere sicuramente una donna matura ed autosufficiente.
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La biografia del Profeta ﷺ di Ibn Ishaq, il noto storico arabo vissuto nel VIII secolo, è considerata la prima biografia che riporta dettagliatamente gli eventi agli inizi dell’Islam. Egli riporta un elenco di nomi delle prime persone che diventarono musulmane. La maggior parte delle persone da lui riportate sono le stesse che sono migrate in Etiopia 8 anni prima dell’Egira a causa delle persecuzioni dei politeisti di Mecca. Quindi le persone citate nella lista devono per forza aver abbracciato l’Islam prima del 8° anno prima dell’Egira o al massimo nello stesso anno. Da notare anche come Ibn Ishaq abbia riportato i nomi delle persone che sono entrate nell’Islam, cioè coloro che hanno scelto di diventare musulmane. Tra i nomi che riporta ci sono Asma e Aishah, entrambe figlie di Abu Bakr, e Ibn Ishaq specifica che Aishah era molto giovane quando diventò musulmana. Se è vero allora che Aishah aveva 9 anni quando si sposò (ricordiamo: circa 2 anni dopo l’Egira), vuol dire che diventò musulmana 10 anni prima, quando non era ancora nata. Non poteva nemmeno avere 11 anni quando si sposò, altrimenti sarebbe diventata musulmana quando ne aveva uno solo, però questo non quadra in quanto Ibn Ishaq parla di persone che hanno abbracciato l’Islam consciamente.
Per questo Aishah avrebbe dovuto avere al minimo dai 6 ai 9 anni quando diventò musulmana, quindi dai 16 ai 19 anni quando si sposò con il Profeta ﷺ.
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Analizziamo gli atteggiamenti e il comportamento di Aishah durante l’ingiustizia che subì quando fu calunniata. Nel 5° anno dopo l’Egira, ovvero circa 3 o 4 anni dopo il matrimonio con il Profeta ﷺ, Aishah fu vittima di una calunnia. Alcuni ipocriti di Medina la accusarono di aver tradito il Profeta ﷺ e di aver commesso adulterio con Safuan Ibn Al-Muattil. Non entriamo in troppi dettagli perché tutto l’episodio è durato più di un mese e ci sono stati tanti avvenimenti, ma vogliamo analizzare il comportamento di Aishah da donna e da moglie. In quel mese Aishah si era ammalata ed era stata trasferita a casa di suo padre per essere medicata. Durante tutto quel periodo, quelle persone continuavano a parlare dell’episodio e il Profeta ﷺ non possedeva nessuna prova che li potesse smentire (così come gli accusatori non avevano nessuna prova a favore della loro accusa, perché si trattava appunto di una calunnia). Il Profeta ﷺ entrò da Aishah e le disse che, nel caso avesse veramente commesso quello di cui era stata accusata, aveva la possibilità di pentirsi. Tuttavia Aishah non gli rispose, bensì chiese ai suoi genitori di rispondere al Profeta ﷺ ma entrambi non sapevano cosa dirgli. Aishah non rispondeva non perché non sapeva cosa dire, ma perché era delusa, la delusione che prova una moglie nei confronti del marito che ha dubitato della sua fedeltà. Aishah perseverava nel non rispondere ed era certa che alla fine la verità sarebbe venuta fuori e la sua innocenza sarebbe stata provata. Infatti, così fu: pochi istanti dopo Allah rivelò al Profeta ﷺ dei versetti(6) in cui mostravano la sua innocenza e contenevano delle preziose lezioni per tutti i musulmani che si sarebbero trovati in situazioni analoghe.
6: Corano, Al-Nur, Versetti 11-18
Proviamo ad immedesimarci in questo contesto; troviamo una moglie circondata dalle accuse di tradimento e dalle parole delle persone, i suoi genitori non sanno cosa dire in sua difesa e persino suo marito, che è lo stesso Profeta ﷺ, la invita a pentirsi nel caso le voci fossero vere. Abbiamo quindi una moglie che, da sola, affronta tutte queste pressioni e che, però, le affronta con tutta sicurezza, determinazione e lucidità. Così, quando furono rivelati i versetti e il Profeta ﷺ la informò della sua innocenza, la madre di Aishah le disse: “Alzati e vai da lui!” Un invito istintivo da parte della madre che invita la figlia ad andare ad abbracciare suo marito o ad esprimere in qualche altro modo la felicità della sua innocenza. Cosa fece Aishah? Si alzò e andò dal Profeta ﷺ? No, rimase dov’era e disse: “Non lo farò, infatti non lodo altri che Allah(7)”. Osserviamo quindi questa reazione che indica una donna matura che biasima suo marito per aver dubitato di lei. In questo contesto. Aishah non si rivolgeva a suo marito come profeta, bensì come uomo. Se Aishah si fosse sposata a 9 anni, vuol dire che quest’episodio accadde quando ne aveva 13. È concepibile una simile reazione, che indica una donna matura, da una tredicenne?
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La Battaglia di Uhud fu tra le più importanti nella storia dei musulmani e fu la seconda battaglia avvenuta tra i musulmani e i politeisti di Mecca. Prima di dirigersi a Uhud, il Profeta ﷺ diede un’occhiata al suo esercito e trovò dei ragazzi tra i soldati, così ordinò a tutti i minori di 15 anni di tornare e di non unirsi all’esercito.
In ogni battaglia si univano all’esercito anche delle donne, che si occupavano di prendersi cura dei soldati, medicandoli oppure, in certe situazioni, difendendo combattendo nel caso le cose si fossero peggiorate durante la battaglia.
La Battaglia di Uhud si è svolta nel mese di Shawwal del 3° anno dopo l’Egira, cioè meno di 2 anni dopo il matrimonio di Aishah. Anas narra(8) che in quel giorno vide Aishah e Umm Sulaim che correvano velocemente con i secchi in mano per dissetare i feriti. Erano quindi due persone attive nella battaglia. Se Aishah si fosse sposata a 9 anni, vuol dire che in questo contesto ne aveva 10 o 11; com’è possibile allora che il Profeta ﷺ le abbia permesso di venire ma, allo stesso tempo, lo abbia vietato ai ragazzi minori di 15 anni?
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Il rinomato storico Muhammad Ibn Jarir Al-Tabari, nel suo libro di storia, riporta che Abu Bakr ebbe 4 figli e che tutti nacquero prima della prima rivelazione ricevuta dal Profeta ﷺ, ovvero 13 anni prima dell’Egira. Basandoci su questo, possiamo affermare che Aishah avesse sicuramente più di 14-15 anni quando si sposò. A questo riguardo, Ibn Kathir riporta(9) che Asma’, la sorella maggiore di Aishah, sia morta 73 anni, cioè dopo l’Egira, all’età di circa 100 anni. Ciò significa che Asma’ nacque circa 27 anni prima dell’Egira (73+27=100). Quindi Aishah, essendo nata 10 anni dopo Asma’, dovrebbe essere nata 17 anni prima dell’Egira. Essendosi quindi sposata 2 anni dopo l’Egira, Aishah si sposò a 17+2=19 anni.
7: Bukhary, 4141
8: Bukhary, riportato più volte nei numeri 2880, 3811, 4064 e 1811
9: Ibn Kathir, L’Inizio e la Fine (والنهاية البداية), Volume 8, Asma’ Bint Abi Bakr
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A questo punto possiamo porci un quesito: perché, malgrado tutte queste incongruenze storiche, è così diffusa la versione che riporta che Aishah avesse 9 anni? Si tratta di una versione riportata nella raccolta dei detti autentici di Al-Bukhary. Il discorso sulla metodologia di raccolta, selezione e studio delle persone che prendeva in considerazione Al-Bukhary per considerare le narrazioni autentiche è lungo, ci limiteremo quindi ad analizzare una sola questione. Come sappiamo, tutti gli hadith raccolti venivano tramandati. Quindi, nella raccolta di Al-Bukhary, prima di ogni hadith, si può leggere la catena degli uomini che si sono tramandati la narrazione. Nel hadith che riporta l’età di Aishah di 9 anni, ovvero il numero 3894, c’è la narrazione di un uomo chiamato Hisham Ibn Urwah, che riporta questa narrazione da suo padre. Il hadith in questione, Hisham lo narra nella seconda parte della sua vita. Hisham visse per circa 50 anni a Medina e trascorse i suoi ultimi 30 anni in Iraq. I sapienti del hadith hanno commentato e giudicato gli atteggiamenti di Hisham dopo il suo trasferimento, descrivendolo incline alla negligenza nelle sue narrazioni. Anche i più grandi sapienti vissuti nella sua epoca, tra cui anche i residenti a Medina, prendevano “con le pinze” tutte le sue narrazioni provenienti dall’Iraq. Possiamo quindi classificare questa sua narrazione come non completamente autentica.
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In un hadith(10) molto lungo e dettagliato, Aishah dice: “Quando ho raggiunto l’età in cui ero consapevole, ho visto i miei genitori essere musulmani. Non passava giorno senza che il Profeta ﷺ venisse da noi, sia alla mattina che alla sera, finché i musulmani non vennero perseguitati. A quel punto, mio padre Abu Bakr uscì per migrare in Etiopia […]” e continua a descrivere gli eventi, riportando anche i dialoghi avvenuti tra le varie persone, in una descrizione di centinaia di parole! Ora, tenendo presente che la prima migrazione dei musulmani verso l’Etiopia avvenne 8 anni prima dell’Egira, e tenendo presente la chiara descrizione che dà Aishah di se stessa, ovvero che aveva raggiunto un’età tale da essere consapevole e ricordarsi le cose, è impossibile affermare che avesse 9 anni quando si sposò, altrimenti ne avrebbe dovuto avere 1 o persino di meno quando accaddero gli eventi da lei descritti e vissuti così nel dettaglio.
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In una narrazione autentica(11), Aishah dice: “È stato rivelato a Muhammad ﷺ il versetto ‘Sarà piuttosto l’Ora il loro appuntamento. L’Ora sarà più atroce e più amara.’ quando era a Mecca ed io ero una giovane ragazza che giocava”. Analizzando questa narrazione possiamo constatare la consapevolezza e la coscienza di Aishah nel ricordare il versetto e il periodo, quindi creare delle associazioni tra i ricordi. Il versetto in questione si trova nel 54° capitolo del Corano (La Luna). In che anno fu rivelato il versetto in questione? Non possiamo indicare l’anno con esattezza, però, analizzando altre narrazioni riportate da Al-Qurtubi nella sua esegesi riguardo a questo versetto, possiamo ipotizzare che la rivelazione avvenne intorno al 7° anno prima dell’Egira. Se Aishah si fosse sposata a 9 anni, vuol dire che ella nacque circa 7 anni prima dell’Egira, cioè proprio quando fu rivelato questo versetto, e ciò non è possibile perché Aishah specifica che era già una giovane ragazza che giocava, poteva quindi avere 9, 10, 11 o più anni. Ciò significa che, quando si sposò, la sua età si aggirava dai 18 ai 20 o più anni.
E Iddio ne sa di più.
10: Bukhary, 2297
11: Bukhary, 4876